Introduzione
A maggio si celebrano diverse giornate che hanno, in maniera più o meno diretta, un filo rosso legato alla salute femminile: la giornata della mamma, la giornata mondiale delle ostetriche, quella contro la fibromialgia. Vogliamo quindi fare un viaggio nel tempo per capire come, nel corso degli ultimi settant’anni, il ruolo della donna in Italia abbia vissuto trasformazioni radicali, non solo dal punto di vista sociale e culturale, ma anche sotto il profilo sanitario. Se negli anni ’50 la donna era considerata principalmente madre e moglie, oggi è protagonista attiva della propria salute, con esigenze specifiche e nuove sfide. Questo articolo ripercorre l’evoluzione del rapporto tra donne e salute, dai primi passi dell’emancipazione femminile fino all’attuale approccio alla medicina di genere, supportando il racconto con dati e fonti autorevoli.
Anni ’50-’60: Il dopoguerra e l’inizio del cambiamento
Nel secondo dopoguerra, la figura femminile era fortemente legata al contesto familiare. La medicina era prevalentemente centrata sull’uomo e l’accesso delle donne alla prevenzione era minimo. L’analfabetismo sanitario era diffuso, e la mortalità materna era ancora alta: nel 1950 si contavano circa 90 decessi materni ogni 100.000 nati vivi. Le donne partorivano spesso in casa, senza assistenza medica adeguata.
La mancanza di strutture dedicate portò alla progressiva richiesta di spazi per la salute femminile, gettando le basi per la nascita dei consultori familiari (che diventeranno legge nel 1975).
Anni ’70-’80: Emancipazione e prime conquiste
Gli anni ’70 segnano una svolta epocale. La legge 194 del 1978 legalizza l’aborto in Italia, riconoscendo per la prima volta il diritto della donna a decidere sul proprio corpo. I consultori familiari iniziano a diffondersi come spazi dedicati alla salute sessuale e riproduttiva.
👩⚕️ Percentuale donne iscritte a Medicina
- 1980: 30%
- 2000: 50%
- Oggi: 65% 👉 Le donne dominano nelle facoltà sanitarie.
È anche l’epoca dell’ingresso massiccio delle donne nelle facoltà scientifiche e mediche. Cresce la consapevolezza sul diritto alla contraccezione e alla prevenzione.
Anni ’90-2000: Nuove sfide sanitarie
Negli anni ’90 emergono nuove priorità: prevenzione oncologica, salute mentale, conciliazione lavoro-famiglia. Si diffondono i primi programmi di screening per il tumore al seno e al collo dell’utero, fondamentali per la riduzione della mortalità femminile.
La partecipazione delle donne al mondo del lavoro cambia anche i loro bisogni sanitari: aumentano i disturbi legati allo stress e le richieste di supporto psicologico. La salute femminile diventa più visibile, ma non ancora pienamente integrata nei modelli di cura.
2010-oggi: Salute di genere e medicina personalizzata
Con la Legge 3 del 2018 viene ufficialmente introdotto in Italia il concetto di medicina di genere. Si riconosce che donne e uomini hanno caratteristiche biologiche e bisogni sanitari differenti, e che la ricerca e l’assistenza devono tenerne conto.
🧬 Medicina di genere e salute femminile in Italia
Aspetto | Donne | Uomini |
Aspettativa di vita | 85,2 anni | 80,8 anni |
Anni in cattiva salute | 22% | 17% |
Partecipazione a studi clinici (con analisi di genere) | <30% | >70% |
Caregiver familiari | 70% | 30% |
Le donne oggi vivono più a lungo degli uomini, ma sperimentano più anni in condizioni di cattiva salute. Malattie croniche come l’osteoporosi, l’endometriosi, la fibromialgia colpiscono in modo sproporzionato il sesso femminile, ma spesso ricevono poca attenzione medica e poca ricerca.
🧠 Malattie invisibili e croniche nelle donne
- 90% dei casi di fibromialgia sono donne
- L’endometriosi colpisce ~1 su 10 donne in età fertile
- Osteoporosi: 1 donna su 3 dopo i 50 anni 👉 Tutte condizioni spesso sottovalutate o sottodiagnosticate
Inoltre, le donne continuano a sostenere il carico maggiore dell’assistenza familiare. Questa dimensione invisibile ha un impatto diretto sulla loro salute psicofisica.
Conclusione
Il cammino verso l’equità nella salute femminile ha compiuto enormi passi avanti, ma è ancora lontano dal compiersi. Serve maggiore inclusione delle donne nella ricerca clinica, più attenzione alle malattie invisibili e un sistema sanitario che valorizzi la medicina di genere.
Educazione, prevenzione, ascolto e politiche dedicate sono le chiavi per costruire una sanità che risponda davvero ai bisogni delle donne di oggi e di domani.
A cura di CAROL
Fonti:
- WHO Global Health Observatory, stime storiche sulla mortalità materna
- Ministero della Salute – Rapporto sull’evento nascita (ISS, 2022), relazione sull’endometriosi (2022)
- Istat – Indicatori di salute, aspettativa di vita, caregiving (2021-2023)
- AIFA – Rapporto sulla sperimentazione clinica dei medicinali in Italia (2022)
- MIUR – Annuari statistici sull’istruzione universitaria
- Almalaurea – Rapporto laureati 2023
- Istituto Superiore di Sanità – Progetto Osteonet, focus su fibromialgia
- AISF Onlus – Dati clinici e stime su fibromialgia