Che cos’è ?
Il melanoma è un tumore maligno della pelle, che ha origine da alcune cellule particolari, i melanociti, cioè quelle cellule che producono la melanina (ciò che conferisce colore alla cute) e la trasferiscono ai cheratinociti che formano i nei (o nevi).
I nei, rappresentano dei “raggruppamenti” anomali di melanociti, con colore, forma e dimensioni variabili.
Possono comparire nel corso degli anni o essere presenti sin dalla nascita.
La cosa importante è che i nei sono generalmente delle formazioni benigne. Talvolta però, un neo può “degenerare” e trasformarsi in un melanoma. Il melanoma infatti può comparire “ex novo” oppure originare dalla trasformazione di un neo preesistente. Ecco perché è così importante tenere sotto controllo la propria cute, notando l’apparire di nuovi nei oppure il cambio di dimensione, forma o colore di un neo noto.
Esistono vari tipi di melanoma. I più diffusi sono:
- melanoma a diffusione superficiale, frequente sulle gambe (specie nelle donne), e sul tronco (specie negli uomini);
- melanoma nodulare, che può comparire in qualunque area del corpo con una crescita rapida in profondità.
Il problema maggiore in caso di melanoma è che, se la diagnosi è tardiva, può evolvere in modo aggressivo e diffondersi ai linfonodi ed a vari organi. Considerando che oggi esistono terapie efficaci per gestire questo problema, è essenziale la diagnosi precoce, per poter eliminare il melanoma prima che sia tardi.
Quando occorre chiedere aiuto al dermatologo?
La rapidità nella diagnosi è fondamentale. Occorre chiedere un parere dermatologico ogni qual volta si notano delle variazioni sia di forma (modificazione dei bordi, perdita della regolare forma tondeggiante), che colore (modificazioni dell’intensità o della distribuzione della pigmentazione), che dimensione (aumento delle dimensioni) di nei preesistenti, oppure si nota la comparsa di un nuovo neo. Il melanoma in genere cresce in modo irregolare, si ispessisce, può sanguinare. Talvolta può anche apparentemente “sparire”; purtroppo questo non corrisponde a reale guarigione …..per cui è sempre bene segnalare la cosa al medico.
Ovviamente è anche opportuno svolgere delle visite periodiche (almeno una volta all’anno) anche quando non si nota alcun cambiamento! Soprattutto se vi sono stati dei casi di melanoma in famiglia.
Come viene fatta la diagnosi?
Il punto fondamentale è la visita specialistica dermatologica, raccontando al medico tutto quanto si è eventualmente notato. Il dermatologo esegue un esame visivo della pelle di tutto il corpo con l’uso dell’epiluminescenza, che permette di analizzare le caratteristiche del neo.
In caso di lesioni sospette, il dermatologo preleva un campione di tessuto (biopsia) al fine di eseguire un esame istologico, l’esame principe in grado di porre la diagnosi.
Dobbiamo ricordare che il melanoma non è l’unico tumore della cute. Esistono anche altre forme tumorali, talvolte con caratteristiche diverse, persino lesioni chiare della cute potrebbero nascondere dei problemi. E’ quindi bene segnalare anche queste.
I sintomi principali
Il melanoma cutaneo si manifesta principalmente con la comparsa sulla pelle di un nuovo neo o con alterazioni dell’aspetto di un neo preesistente.
I segnali che possono aiutare a identificare un melanoma sono sintetizzati nella sigla ABCDE:
- Asimmetria: i nei benigni hanno generalmente una forma tondeggiante, il melanoma invece ha una forma irregolare;
- Bordo: il contorno del neo è irregolare e indistinto;
- Colore: il colore non è uniforme all’interno del neo; solitamente il colore è scuro ma esiste una variante (melanoma amelanocitico) che è chiaro;
- Dimensioni: il neo cambia forma in larghezza e in spessore;
- Evoluzione: colore e forma cambiano rapidamente.
Altri sintomi da attenzionare sono la comparsa di prurito, sanguinamenti e la formazione di noduli.
Quali sono le cause? Esistono soggetti più a rischio?
Molti sono i fattori che entrano in gioco nello sviluppo del melanoma o fattori di rischio per il suo sviluppo. Ecco i principali:
- le radiazioni ultraviolette (quindi l’esposizione solare e alle lampade abbronzanti) hanno un ruolo importante. Danneggiano infatti il DNA delle cellule della cute e possono dare l’avvio allo sviluppo di un tumore. Scottature e ustioni solari, soprattutto nell’infanzia, rappresentano un importante fattore di rischio
- mutazioni genetiche
- alcuni tipi di immunosoppressione
- presenza di nei congeniti;
- predisposizione familiare;
- avere pelle chiara, lentiggini, occhi e capelli chiari.
- aver già avuto un altro melanoma o un tumore della pelle di altro tipo
- avere un elevato numero di nei displastici (nei benigni dalle caratteristiche diverse rispetto agli altri ad esempio possono avere forma irregolare, colorazione mista, dimensioni più grandi)
Cosa fare? Quale è la terapia?
La terapia del melanoma cutaneo consiste nella rimozione chirurgica della lesione e di una porzione di tessuto circostante. Successivamente viene sempre fatta una analisi istologica sia della lesione che del tessuto circostante. In molti casi, può essere necessario rimuovere (con un secondo intervento) una porzione maggiore di tessuto, ed in alcuni casi anche alcuni linfonodi. A seconda della lesione e delle sue caratteristiche istologiche, può rendersi necessaria una successiva radioterapia, o chemioterapia, o immunoterapia, o terapia a bersaglio molecolare ecc., o eventuali altri interventi chirurgici
É possibile prevenirlo?
La prevenzione ha un ruolo importante. Ecco cosa fare:
- esporsi al sole con prudenza e moderazione, evitando le ore centrali della giornata, specie per i bambini. Utilizzare creme solari con fattori di protezione elevati (50+) e proteggere gli occhi con occhiali da sole e il cuoio capelluto con cappelli.
- effettuare l’autoesame, magari con l’aiuto di un qualcuno per meglio esaminare la schiena e altre zone non accessibili
- consultare subito il dermatologo quando si notano modificazione di nei preesistenti
- effettuare la visita dermatologica periodica di controllo con epiluminescenza, che può prevedere, in casi selezionati, una mappatura digitale dei nei (videodermatoscopia, è un esame di secondo livello successivo alla visita) per valutarne l’eventuale evoluzione nel tempo con controlli più ravvicinati.
In conclusione, quindi, il melanoma è una forma tumorale da non sottovalutare. Prevenzione, diagnosi precoce e terapia sono strumenti fondamentali che oggi giorno ci permettono di gestirlo al meglio. La rapidità nella diagnosi è il punto fondamentale.
BASALIOMA
Che cos’è ?
Se il melanoma è il tumore cutaneo più pericoloso, il basalioma è il più diffuso. E’ detto anche carcinoma a cellule basali o epitelioma basocellulare, in quanto ha origine nello strato delle cellule basali, cioè nella parte più profonda dell’epidermide.
Di solito si sviluppa nelle aree cutanee esposte al sole, specialmente viso, testa e collo. Tende a crescere lentamente ed è raro che si sviluppino metastasi in altre parti del corpo, ma, se non viene trattato, può continuare a crescere invadendo i tessuti sottostanti.
Le forme più comuni sono:
- nodulare;
- superficiale;
- morfeiforme;
- adenoide;
- cheratosica;
- pigmentata.
Quali sono le sue caratteristiche?
Il basalioma nello stadio iniziale spesso non è visibile, mentre successivamente può evolversi in lesioni cutanee diverse a seconda della forma di basalioma, per esempio noduli, cicatrici, ferite che non si rimarginano, nei o scottature. Le lesioni possono avere colori diversi (rosa, rosso, marrone, nero) e possono sanguinare e formare croste, oppure dare prurito.
Le localizzazioni più frequenti sono proprio in zone più facilmente esposte ai raggi solari, si presenta infatti spesso sul viso, sulla palpebra, sul naso, sull’orecchio esterno, sul labbro inferiore, ma anche sul cuoio capelluto, sul dorso e sugli arti.
È quindi molto importante rivolgersi tempestivamente a un medico ogni volta che si nota sulla cute una lesione anomala che non guarisce spontaneamente nel giro di qualche settimana.
Quali sono le cause e i fattori di rischio?
Molto è ancora da scoprire circa le cause del basalioma. L’esposizione a lungo termine alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole o delle lampade abbronzanti è oggi considerata la causa principale. Esistono però altre condizioni che possono aumentare il rischio di svilupparlo, quali: ustioni e scottature solari subite nei primi anni di vita; avere la pelle chiara; essersi sottoposti a radioterapia o assumere farmaci immunosoppressori; avere una storia familiare o personale di tumori della pelle; essere affetti da alcune rare malattie genetiche, come la sindrome dei nevi basocellulari multipli e lo xeroderma pigmentoso; l’esposizione all’arsenico; avere età maggiore di 50 anni.
Come si effettua la diagnosi?
Anche in questo caso la diagnosi viene effettuata tramite una visita specialistica dermatologica e l’esecuzione di una biopsia con conseguente esame istologico.
Quale è la terapia?
Anche in questo caso la rimozione chirurgica è la soluzione. Esistono però anche altre terapie che il dermatologo può consigliare a seconda della lesione e del paziente, in particolare:
- il curettage e l’elettroessicazione (tecnica che permette di raschiare la lesione e di cauterizzare l’area circostante con un ago elettrico per “distruggere” eventuali cellule tumorali non asportate);
- la laserterapia;
- la terapia fotodinamica;
- la crioterapia
In alcuni casi può anche essere indicato un trattamento farmacologico topico con una crema o un unguento a base di chemioterapici o di farmaci in grado di stimolare il sistema immunitario.
La chemioterapia per via sistemica è indicata nei rari casi in cui si siano formate metastasi.
Si può prevenire?
La miglior strategia per ridurre il rischio di sviluppo del basalioma è proteggere sempre e in modo adeguato tutte le aree della pelle esposte al sole con un prodotto per la protezione solare con fattori di protezione elevati (50+) , evitando l’esposizione volontaria al sole nelle ore centrali della giornata, proteggendo gli occhi e il cuoio capelluto con occhiali da sole e cappelli.
Prof. Daniela Lucini
Professore Ordinario MEDF/01
Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico Università degli Studi di Milano
Dipartimento Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale
Direttore Servizio Medicina Esercizio Fisico e
Direttore Laboratorio Sperimentale di ricerche di medicina dell’esercizio fisico
IRCCS Auxologico, Milano